07-10-2008
SCUOLA: IL GOVERNO IMPONE LA FIDUCIA E IL PARLAMENTO ANCORA UNA VOLTA VIENE SCAVALCATO
Fiducia anche sul decreto Gelmini. La maggioranza nega ogni discussione. Ancora una volta la destra chiude qualsiasi via al dialogo. Ancora una volta il Governo torna a considerare il Parlamento come un intralcio. Persino sul futuro dell’Italia ha pronunciato il suo diktat, ponendo la fiducia sul decreto Gelmini e soffocando, di fatto, il dibattito parlamentare. "La maggioranza dispone di un ampio margine alla Camera che gli consentirebbe di approvare il provvedimento senza problemi, - afferma Maria Coscia, componente della commissione Cultura della Camera e responsabile nazionale Pd per la scuola - ma anche questa volta il governo va per la sua strada a testa bassa, senza ascoltare le proposte dell’opposizione''. ''In occasione del dibattito generale sul decreto – prosegue Coscia - abbiamo cercato il confronto col governo sui contenuti e così abbiamo potuto eliminare la bocciatura alle elementari per una sola insufficienza. Su tutto il resto c'è stata una chiusura totale da parte dell'esecutivo, direi una totale chiusura di orecchio. Non hanno voluto discutere seriamente della reintroduzione del maestro unico e dell'orario settimanale di 24 ore nelle scuole elementari perché il governo vuole tagliare 25 mila posti''. Più che una riforma, quella della Gelmini, è una “controriforma che abbassa la qualità della scuola pubblica italiana, riconosciuta a livello internazionale come scuola di eccellenza, e avrà pesanti conseguenze sulle famiglie che dovranno fare i conti con la chiusura delle scuole alle 12:30”. Per la senatrice Mariapia Garavaglia, ministro dell’Istruzione del governo ombra del PD, il comportamento del Governo rappresenta tutta l’arroganza “con cui il centrodestra si muove su un tema così importante per il Paese e per il futuro”. Dello stesso tenore il commento di Marina Sereni, vicepresidente dei deputati PD: “parlano di opposizione sfascista e, mentre affollano i talk show, sfuggono il dibattito in Parlamento. Se, anche parzialmente, avessero ascoltato i nostri argomenti, avrebbero capito che il Partito Democratico vuole una scuola più moderna, più efficiente e più utile”. Critico anche l’esponente del PD, Lino Duilio, che lamenta come il comportamento della maggioranza “vuole ridurre il parlamento ad una succursale acritica del Governo”. A niente dunque è servito lo spirito costruttivo con cui il Pd si è sempre presentato alle sedute della commissione . Per il capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, si tratta di “un irrigidimento del tutto ingiustificato se non per il fatto che questo testo, che tutti si ostinano a chiamare 'testo Gelmini', in realtà è stato scritto dal ministro dell'Economia”. A pensare che per il Governo il Parlamento sia un impiccio è anche il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo: "mettendo la fiducia per accelerare il provvedimento – dice - l'esecutivo dimostra di disprezzare il ruolo delle Camere in cui le forze democratiche devono e possono confrontarsi". Mentre commenta l’ultimo azzardo dell’Esecutivo, Pantaleo ricorda che se si continua così lo sciopero della scuola è sempre più vicino. Mercoledì 8 ottobre infatti è prevista una riunione delle sigle sindacali per prendere una decisione in merito. Una prima data possibile proposta dalla Gilda potrebbe essere il prossimo 31 ottobre. Intanto i sindacati, Confederali e Snals (Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Flc-Cgil) hanno già avviato le procedure per la conciliazione, come necessario prima dell'indizione di uno sciopero. In attesa di una data comune tuttavia, resta confermato quello dei Cobas previsto per il 17 ottobre.

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