13-10-2008
MORTI BIANCHE PIAGA NAZIONALE: SONO 3 AL GIORNO.
Napolitano: "bisogna rafforzare le tutele dei lavoratori". Tre morti ogni giorno. 27 gli invalidi. Sembra un bollettino di guerra, a prima vista, e invece no. E’ molto peggio. E’ la cronaca raccapricciante di una normale giornata di lavoro, una maledetta giornata di lavoro. I dati li fornisce l’Inail: nel 2007 le morti bianche sono state circa 1.200, 800 invece gli invalidi. Cifre shock che raccontano come il problema è tutt’altro che risolto, e che dietro le parole di cordoglio c’è un nulla asfissiante, un vuoto legislativo e un’inefficienza attuativa che di fronte ai quasi 2.500 incidenti che ogni anno si verificano sul posto di lavoro sembrano sempre più assurdi e ingiustificati. L'Associazione nazionale fra mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) nelle 58esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro del 12 ottobre scorso, riprende le cifre fornite dall’Inail per ricordare che dati del genere sono la testimonianza della "persistente gravità del fenomeno infortunistico, che resta una delle principali cause di morte e provoca quasi il doppio dei decessi rispetto agli omicidi". I dati del 2008, che pure mostrano una flessione rispetto l’anno precedente, sono il riflesso di una situazione insostenibile e inaccettabile. Sono, infatti, 679 le vittime degli incidenti sul lavoro in Italia nel periodo gennaio-agosto, rispetto alle 822 dello stesso periodo del 2007. Quanto agli infortuni, in Italia, nei primi otto mesi si registrano 583.436 casi, nel 2007 erano 612.363 con un calo del 4,7%. Nel solo mese di agosto si sono verificati 53.205 incidenti, rispetto ai 59.306 dello stesso periodo del 2007, con una diminuzione del 10,3%. E' la Lombardia (105) la regione con più vittime nei primi 8 mesi del 2008, seguita dall'Emilia Romagna con 73 e dalla Puglia con 53. Secondo le elaborazioni Anmil sui dati Inail, sono 620 i morti nel settore industriale e 63 nel settore agricoltura contro i rispettivi 656 e 63 dello stesso periodo dell'anno scorso. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio inviato all'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, ha invitato a "tenere alta l'attenzione" sul fenomeno delle morti bianche e a "non demordere nell'allarme sulla sua gravità sociale", sottolineando che occorre "applicare e migliorare le norme legislative". "C'è indubbiamente - conclude Napolitano - anche un problema di risorse: è decisivo qualificare quelle disponibili perché si investa in formazione ed informazione, si persegua con determinazione l'obiettivo dell'abbattimento degli incidenti sul lavoro, si rafforzino le tutele dei lavoratori e si sostengano le famiglie delle vittime sul lavoro". L'associazione Articolo21, che ha promosso assieme a Cesare Damiano la "carovana per un lavoro sicuro", esprime un profondo ringraziamento al presidente Napolitano, che torna a far sentire la sua voce contro quell'autentica strage quotidiana che si consuma in tanti luoghi di lavoro. "Ci auguriamo - affermano Damiano e Giulietti - che questo appello sia raccolto e che siano davvero applicate le normative che erano state fortemente volute dal governo Prodi. Damiano era anche presente insieme a Walter Veltroni e Antonio Boccuzzi alla proiezione del film di Mimmo Calopresti, “La fabbrica dei tedeschi”, presso il cinema Farnese di Roma lo scorso 9 ottobre. L’opera del regista calabrese racconta la vita degli uomini morti nel rogo della Thyssen Krupp attraverso le parole, le lacrime e la commozione di chi, quei ragazzi, li conosceva da una vita. Di chi aveva condiviso con loro i sogni e gli incubi, le lacrime e i sorrisi. “La tragedia della strage alla Thyssen Krupp è uno di quegli eventi che nella loro drammaticità deve poter spingere a cambiare il corso delle cose”, ricorda il segretario PD ad Articolo21.info, “Gli strumenti e le leggi ci sono, anche se qualcuno nel governo attuale vorrebbe toglierle di mezzo perché le giudica troppo severe”. “Si tratta allora di farle funzionare, - aggiunge Veltroni - di aumentare i controlli, di spiegare a tutti, anche alle ditte più minuscole, che gli incidenti si possono e si debbono prevenire. E’ qualcosa che tutti noi dobbiamo a Roberto, Giuseppe, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario ed Antonio”. E’ qualcosa che dobbiamo a tutti coloro che dal lavoro non hanno fatto più ritorno a casa, dalle loro famiglie. “Il Partito Democratico – conclude il segretario - non si sottrarrà mai a questo impegno solenne”.
MORTI BIANCHE PIAGA NAZIONALE: SONO 3 AL GIORNO.
Napolitano: "bisogna rafforzare le tutele dei lavoratori". Tre morti ogni giorno. 27 gli invalidi. Sembra un bollettino di guerra, a prima vista, e invece no. E’ molto peggio. E’ la cronaca raccapricciante di una normale giornata di lavoro, una maledetta giornata di lavoro. I dati li fornisce l’Inail: nel 2007 le morti bianche sono state circa 1.200, 800 invece gli invalidi. Cifre shock che raccontano come il problema è tutt’altro che risolto, e che dietro le parole di cordoglio c’è un nulla asfissiante, un vuoto legislativo e un’inefficienza attuativa che di fronte ai quasi 2.500 incidenti che ogni anno si verificano sul posto di lavoro sembrano sempre più assurdi e ingiustificati. L'Associazione nazionale fra mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) nelle 58esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro del 12 ottobre scorso, riprende le cifre fornite dall’Inail per ricordare che dati del genere sono la testimonianza della "persistente gravità del fenomeno infortunistico, che resta una delle principali cause di morte e provoca quasi il doppio dei decessi rispetto agli omicidi". I dati del 2008, che pure mostrano una flessione rispetto l’anno precedente, sono il riflesso di una situazione insostenibile e inaccettabile. Sono, infatti, 679 le vittime degli incidenti sul lavoro in Italia nel periodo gennaio-agosto, rispetto alle 822 dello stesso periodo del 2007. Quanto agli infortuni, in Italia, nei primi otto mesi si registrano 583.436 casi, nel 2007 erano 612.363 con un calo del 4,7%. Nel solo mese di agosto si sono verificati 53.205 incidenti, rispetto ai 59.306 dello stesso periodo del 2007, con una diminuzione del 10,3%. E' la Lombardia (105) la regione con più vittime nei primi 8 mesi del 2008, seguita dall'Emilia Romagna con 73 e dalla Puglia con 53. Secondo le elaborazioni Anmil sui dati Inail, sono 620 i morti nel settore industriale e 63 nel settore agricoltura contro i rispettivi 656 e 63 dello stesso periodo dell'anno scorso. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio inviato all'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, ha invitato a "tenere alta l'attenzione" sul fenomeno delle morti bianche e a "non demordere nell'allarme sulla sua gravità sociale", sottolineando che occorre "applicare e migliorare le norme legislative". "C'è indubbiamente - conclude Napolitano - anche un problema di risorse: è decisivo qualificare quelle disponibili perché si investa in formazione ed informazione, si persegua con determinazione l'obiettivo dell'abbattimento degli incidenti sul lavoro, si rafforzino le tutele dei lavoratori e si sostengano le famiglie delle vittime sul lavoro". L'associazione Articolo21, che ha promosso assieme a Cesare Damiano la "carovana per un lavoro sicuro", esprime un profondo ringraziamento al presidente Napolitano, che torna a far sentire la sua voce contro quell'autentica strage quotidiana che si consuma in tanti luoghi di lavoro. "Ci auguriamo - affermano Damiano e Giulietti - che questo appello sia raccolto e che siano davvero applicate le normative che erano state fortemente volute dal governo Prodi. Damiano era anche presente insieme a Walter Veltroni e Antonio Boccuzzi alla proiezione del film di Mimmo Calopresti, “La fabbrica dei tedeschi”, presso il cinema Farnese di Roma lo scorso 9 ottobre. L’opera del regista calabrese racconta la vita degli uomini morti nel rogo della Thyssen Krupp attraverso le parole, le lacrime e la commozione di chi, quei ragazzi, li conosceva da una vita. Di chi aveva condiviso con loro i sogni e gli incubi, le lacrime e i sorrisi. “La tragedia della strage alla Thyssen Krupp è uno di quegli eventi che nella loro drammaticità deve poter spingere a cambiare il corso delle cose”, ricorda il segretario PD ad Articolo21.info, “Gli strumenti e le leggi ci sono, anche se qualcuno nel governo attuale vorrebbe toglierle di mezzo perché le giudica troppo severe”. “Si tratta allora di farle funzionare, - aggiunge Veltroni - di aumentare i controlli, di spiegare a tutti, anche alle ditte più minuscole, che gli incidenti si possono e si debbono prevenire. E’ qualcosa che tutti noi dobbiamo a Roberto, Giuseppe, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario ed Antonio”. E’ qualcosa che dobbiamo a tutti coloro che dal lavoro non hanno fatto più ritorno a casa, dalle loro famiglie. “Il Partito Democratico – conclude il segretario - non si sottrarrà mai a questo impegno solenne”.
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