04-02-2009
TOSCANA, MARTINI: "PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI LA REGIONE FA LA SUA PARTE, MA IL GOVERNO?"
Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana: "Si agli ammortizzatori sociali, ma senza tagliare gli investimenti". Le previsioni economiche per il biennio 2009-2010, lo sappiamo da mesi, non sono buone. Condividiamo quindi l’esigenza di potenziare gli ammortizzatori sociali, ovvero quegli strumenti, come la cassa integrazione, che consentono di gestire le fasi di crisi economica in cui sono a rischio molti posti di lavoro. Da alcune settimane è in corso un confronto fra Governo e Regioni su come garantire ed estendere gli strumenti di protezione sociale a tutte le fasce di popolazione colpite dalla crisi. Il Governo ha chiesto alle Regioni di contribuire a un fondo di 8 miliardi, e naturalmente le Regioni si sono dette disponibili a collaborare. Alle Regioni è stato chiesto un contributo di 2,6 miliardi, ipotizzando di recuperarli tagliando le risorse del FAS (Fondo per le Aree Sottosviluppate) destinato a finanziare interventi per le infrastrutture, oppure quelle del FSE (Fondo Sociale Europeo), usato per finanziare le politiche attive per il lavoro, come la formazione, l'inserimento lavorativo delle donne o le nuove imprese giovanili. Lunedì mattina, a Roma, ho partecipato ad un incontro con i Ministri Fitto e Sacconi, dal quale sono emerse due novità. La prima: il Governo si è impegnato a non tagliare ulteriormente la quota del FAS destinata alle Regioni. Questo è positivo, anche se occorre che il nostro piano attuativo, che contiene tutti i progetti da finanziare con queste risorse, venga velocemente sbloccato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). La Toscana è stata la prima regione italiana a presentarlo e oggi importanti opere aspettano il via libera del CIPE per aprire i cantieri. Se questo non dovesse avvenire, le conseguenze sarebbero gravi: si arenerebbe, tanto per fare qualche esempio, il Parco della Musica di Firenze, finanziato con 40 milioni; sarebbero a rischio il Polo espositivo nell'area ex Banci a Prato; l'adeguamento della Fi-Pi-Li; la Bretella Prato-Signa. L’altra novità emersa dal confronto con il Governo è che i 2,6 miliardi di euro chiesti alle Regioni saranno finanziati con i tagli al FSE. Per la Toscana, per il periodo 2007-2013, le risorse previste ammontano a 665 milioni. Il taglio ipotizzato per la nostra regione, se fosse equamente distribuito su tutte le regioni, sarebbe di 100 milioni nel prossimo biennio (50 nel 2009 e 50 nel 2010). Questo significa che, per forza di cose, gli interventi finanziati con i fondi FSE, come gli incentivi per l'apertura di nuove imprese, la creazione di nuove opportunità lavorative, la formazione professionale ecc, dovranno essere ridimensionati. La proposta del Governo, a cui sta lavorando un gruppo tecnico del Ministero e delle Regioni, è quella di mettere insieme un mix di iniziative fatto di politiche attive e passive finanziate con i fondi FSE. Il paradosso è che per intervenire contro la disoccupazione si creino le condizioni perché la disoccupazione aumenti. In pratica, per tappare una falla, si tagliano le risorse per gli investimenti creando così un buco ancora più grande. Claudio Martini

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