03-03-2009
LA DEPUTATA SENESE PD SUSANNA CENNI SCRIVE AL MINISTRO ALFANO PER RANZA
La deputata PD Susanna Cenni, che sarà a San Gimignano giovedì 4 marzo alle ore 21.30, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro della Giustizia in merito alla Casa di Reclusione di Ranza. Firmatari anche i deputati Ceccuzzi e Cuperlo. Il testo dell'interrogazione: INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Al Ministro della giustizia. Per sapere - premesso che: è attiva, dal mese di novembre 1991 in località Ciuciano Ranza nel Comune di San Gimignano, provincia di Siena, una casa di reclusione maschile; la casa di reclusione, la più grande dell'intera provincia, ha una capienza regolamentare di 237 detenuti e presenta al suo interno anche un presidio sanitario; la casa di reclusione ospita, nelle 50 apposite camere detentive, detenuti in regime di alta sicurezza; secondo quanto reso noto a mezzo stampa, da alcune organizzazioni sindacali sono attualmente presenti oltre 300 detenuti; la categoria della casa di reclusione, vista la presenza di detenuti con condanne definitive e per reati gravi, e di ergastolani appartenenti ad associazioni criminali richiede una sorveglianza attenta e continua che rischia di essere incompatibile con l’attuale personale in servizio; secondo quanto reso noto a mezzo stampa, da alcune organizzazioni sindacali, attualmente “l’organico complessivo di personale previsto è di 234 addetti, con una presenza effettiva di 142 unità. Una carenza di oltre il 20 per cento”. Nel dettaglio, gli agenti assistenti dovrebbero essere, rispetto alla presenza attuale di detenuti 189 (mentre sono 123), i sovrintendenti dovrebbero essere 22 (mentre sono 10) e gli ispettori 22 (mentre sono 9); secondo quanto reso noto da alcune organizzazioni sindacali il normale orario di servizio prevede due ore di straordinario obbligatorio, i turni di notte in sezione sono spesso coperti da un solo addetto (a scapito quindi della sicurezza di addetti e detenuti), l’organizzazione dei riposi settimanali dei dipendenti subisce continue variazioni non consentendo una adeguata e funzionale programmazione della vita familiare e quotidiana degli stessi, il personale operante negli uffici viene anche impiegato in altri servizi d’istituto e talvolta si registrano anche ritardi per il pagamento degli straordinari; l'edificio mostra già da alcuni anni criticità strutturali ed infrastrutturali gravi e permanenti tali da compromettere il corretto svolgimento delle attività preposte oltre a non garantire la tutela dei diritti di detenuti e personale impiegato; tra le maggiori criticità evidenziate, problemi di sicurezza dovuti alla disposizione logistica della struttura (costruita ad un livello inferiore rispetto alla strada provinciale che lo sovrasta e che la espone conseguentemente a pericoli), la grave mancanza di personale, problemi di stabilità (testimoniati dai recenti cedimenti e puntellamenti) alcune problematiche di carattere igienico-sanitario, la carenza cronica di acqua, il cui approvvigionamento avviene soltanto attraverso alcuni pozzi e non tramite l'allacciamento all'acquedotto, il problema logistico del trasporto locale che non permette un servizio efficiente per i lavoratori ed i familiari dei detenuti oltre a gravi problemi di natura residenziale causati dalla carenza di appartamenti in locazione sia per i lavoratori che per i familiari dei detenuti; il 20 maggio 2008 l’onorevole Franco Ceccuzzi, ha presentato una interrogazione a risposta scritta (numero 4/00134) al Ministro della Giustizia Angelino Alfano, relativa ad alcune criticità che riguardavano la casa di reclusione di Ranza, alcune delle quali riportate anche nel presente atto di controllo; il primo dicembre 2008 il Ministero della Giustizia ha risposto, in forma scritta, alla suddetta interrogazione: per quanto riguarda le problematiche infrastrutturali il testo della riposta riportava, nello specifico, che “le carenze igienico-sanitarie, strutturali e gestionali segnalate dall'interrogante, sono da tempo all'attenzione del Provveditore regionale della Toscana e del dipartimento amministrazione penitenziaria e sono state già in parte risolte”; per quanto riguarda i problemi logistici (trasporti e residenziali) il testo della suddetta risposta indicava che “per alleviare il disagio degli operatori penitenziari derivante dalla segnalata decentralizzazione della struttura rispetto al restante contesto urbano - aggravato dagli elevati canoni d'affitto di unità abitative nonché dall'assenza del servizio pubblico - è stata stipulata una convenzione tra il Provveditore regionale della Toscana ed il sindaco di San Gimignano, riportata nella delibera di giunta comunale n. 55 dell'8 aprile 2008. Nella stessa viene dato mandato al dirigente del Servizio tecnico edilizia e urbanistica di individuare nel Regolamento urbanistico locale una porzione di terreno da destinare specificatamente alla realizzazione di almeno 20 alloggi per i dipendenti della casa di reclusione, nell'ambito delle aree per edilizia residenziale pubblica, secondo le indicazioni già contenute nel Piano Strutturale”; per quanto riguarda il personale la suddetta risposta, ammettendo una carenza di organico, specificava che: · “la direzione è stata supportata dal provveditorato competente attraverso l'assegnazione di 46.856 ore di straordinario”; · “le esigenze dell'istituto penitenziario di San Gimignano potranno essere valutate, compatibilmente alle esigenze degli altri istituti e servizi ubicati sul territorio nazionale, non appena potrà disporsi il reclutamento di nuovo personale”; · “la legge finanziaria 2008 ha previsto lo stanziamento di risorse utili che consentiranno, entro l'anno 2010, di procedere all'assunzione di tutti i vincitori dei concorsi esterni pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 16 aprile 2004, per un totale di 661 unità, di cui 110 contabili e 447 educatori”; · In attesa di poter assumere nuove unità di personale, l'amministrazione penitenziaria prosegue nell'attuazione del progetto già avviato nello scorso anno, diretto al recupero e alla razionalizzazione delle risorse umane esistenti, attraverso processi di rafforzamento delle motivazioni professionali e lavorative. per quanto riguarda le condizioni dei detenuti la suddetta risposta riportava che “la vivibilità delle sezioni detentive è nettamente migliorata a seguito della decisione di contenere le assegnazioni dei detenuti provenienti da altri istituti del distretto, nonché della chiusura della sezione ‘protetti’, che era in condizioni degradate”; secondo quanto emerso dai informazioni e dai dati resi noti da alcune associazioni sindacali sussistono ancora gravi problematiche rispetto a quanto comunicato il primo dicembre 2008 dalla sopracitata risposta del Ministero della Giustizia. In particolare: · il riscaldamento dell’istituto di pena è alimentato da una sola pompa, a fronte delle due previste, a causa della mancanza di fondi da stanziare al Prap (Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria). Ne consegue che le stanze detentive, le camere degli agenti e l’acqua delle docce rimangono frequentemente fredde; · ad oggi i problemi logistici (trasporti e residenziali) non hanno registrato nessun miglioramento sensibile; · la vivibilità delle sezioni detentive è progressivamente peggiorata. Sono infatti attualmente reclusi nell’istituto di pena lo stesso numero di detenuti presenti prima dell’indulto a fronte di una diminuzione di 15 agenti; il perdurare di questa situazione continua a ripercuotersi inevitabilmente sui livelli di vita di personale e detenuti; quali iniziative intenda intraprendere affinché si preveda un intervento reale sia a livello strutturale che di organico nella struttura di Ranza; come intenda intervenire affinché sia prevista la normalizzazione nell’ospitare i detenuti nella misura consentita, non superando la soglia di normale convivenza ed evitando cosi un sovraffollamento che potrebbe essere causa di ingovernabilità per la casa di reclusione. Cenni Cuperlo Ceccuzzi

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