03-06-2009
UN VOTO AL PD CONTRO PAURA ED EGOISMO
Per questo nostro grande paese il Partito Democratico è la principale speranza. Non è solo il mondo a guardarci con preoccupazione e disagio. E’ la sensazione che vive ciascun italiano, chiunque ami davvero la sua Patria. E’ capitato molte volte nella storia di questo paese che a questa coscienza non si accompagnassero comportamenti elettorali conseguenti. E così si sono vissute stagioni politiche che, specie nelle loro fasi conclusive, hanno prodotto crisi profonde. Crisi sociali e crisi del modo di pensare. Spesso una eclisse di quei valori: Il senso di solidarietà, la rettitudine, il talento, l’operosità, la generosità individuale e collettiva che hanno accompagnato i momenti migliori della nostra storia nazionale, a cominciare dalla ricostruzione. Una società fondata sull’egoismo è una società violenta. La destra sta edificando un paese violento. Violenza reale, mai così diffusa. E violenza nei rapporti tra le persone. Il paese è tornato a vivere nell’odio e la frantumazione di ogni rete di relazione – tra giovani e anziani, tra italiani e immigrati, tra deboli e forti, tra Nord e Sud – spezza l’anima migliore della nostra Italia. Non so quanto tempo ci vorrà, ogni giorno che passa così è un giorno perduto per le nuove generazioni, ma il paese girerà pagina. E quando lo farà dovrà trovare il riformismo, ciò che ha conosciuto a sprazzi, ciò che è stato sempre interrotto da reazioni e conservatorismi. Il riformismo, come quello che mostra il suo volto, nel disegno di un mondo nuovo di Barack Obama. Il riformismo, l’unica soluzione perché questo paese ritrovi le virtù civili e il senso di giustizia che oggi appaiono sepolte. Ma il riformismo non è una etichetta falsificabile. Il riformismo è coerenza, è coraggio del cambiamento, è sfida ad un vecchio mondo. Ed è, soprattutto, una grande strategia. Un progetto politico che deve vivere nella società, che ha bisogno per affermarsi di essere coltivato con amore e disinteresse da parte di tutti. Il riformismo può e deve essere la speranza per un paese che acquisisca progressivamente consapevolezza della devastazione prodotta da un lungo ciclo della destra. Dopo quasi dieci anni di governo, più di Reagan e della Thatcher, senza aver conosciuto riforme importanti il paese avrebbe ora bisogno di una stagione di ripresa, di serenità, di legalità e di diritti. Avrebbe bisogno di un patto tra produttori per garantire la crescita e il lavoro. Avrebbe bisogno di politici capaci di mettere al primo posto gli interessi generali e, così, di riformare insieme le istituzioni e renderle ciò che oggi non riescono ad essere fino in fondo: moderne, efficienti, espressione della democrazia del nuovo secolo. Per questo il voto al Partito Democratico è essenziale. Nessuna demagogia porterà il paese fuori da questo tunnel. Solo il riformismo salverà l’Italia e la terrà saldamente agganciata all’ Europa. Un voto perso al PD rallenta questo possibile e urgente sbocco della crisi italiana. Walter Veltroni
UN VOTO AL PD CONTRO PAURA ED EGOISMO
Per questo nostro grande paese il Partito Democratico è la principale speranza. Non è solo il mondo a guardarci con preoccupazione e disagio. E’ la sensazione che vive ciascun italiano, chiunque ami davvero la sua Patria. E’ capitato molte volte nella storia di questo paese che a questa coscienza non si accompagnassero comportamenti elettorali conseguenti. E così si sono vissute stagioni politiche che, specie nelle loro fasi conclusive, hanno prodotto crisi profonde. Crisi sociali e crisi del modo di pensare. Spesso una eclisse di quei valori: Il senso di solidarietà, la rettitudine, il talento, l’operosità, la generosità individuale e collettiva che hanno accompagnato i momenti migliori della nostra storia nazionale, a cominciare dalla ricostruzione. Una società fondata sull’egoismo è una società violenta. La destra sta edificando un paese violento. Violenza reale, mai così diffusa. E violenza nei rapporti tra le persone. Il paese è tornato a vivere nell’odio e la frantumazione di ogni rete di relazione – tra giovani e anziani, tra italiani e immigrati, tra deboli e forti, tra Nord e Sud – spezza l’anima migliore della nostra Italia. Non so quanto tempo ci vorrà, ogni giorno che passa così è un giorno perduto per le nuove generazioni, ma il paese girerà pagina. E quando lo farà dovrà trovare il riformismo, ciò che ha conosciuto a sprazzi, ciò che è stato sempre interrotto da reazioni e conservatorismi. Il riformismo, come quello che mostra il suo volto, nel disegno di un mondo nuovo di Barack Obama. Il riformismo, l’unica soluzione perché questo paese ritrovi le virtù civili e il senso di giustizia che oggi appaiono sepolte. Ma il riformismo non è una etichetta falsificabile. Il riformismo è coerenza, è coraggio del cambiamento, è sfida ad un vecchio mondo. Ed è, soprattutto, una grande strategia. Un progetto politico che deve vivere nella società, che ha bisogno per affermarsi di essere coltivato con amore e disinteresse da parte di tutti. Il riformismo può e deve essere la speranza per un paese che acquisisca progressivamente consapevolezza della devastazione prodotta da un lungo ciclo della destra. Dopo quasi dieci anni di governo, più di Reagan e della Thatcher, senza aver conosciuto riforme importanti il paese avrebbe ora bisogno di una stagione di ripresa, di serenità, di legalità e di diritti. Avrebbe bisogno di un patto tra produttori per garantire la crescita e il lavoro. Avrebbe bisogno di politici capaci di mettere al primo posto gli interessi generali e, così, di riformare insieme le istituzioni e renderle ciò che oggi non riescono ad essere fino in fondo: moderne, efficienti, espressione della democrazia del nuovo secolo. Per questo il voto al Partito Democratico è essenziale. Nessuna demagogia porterà il paese fuori da questo tunnel. Solo il riformismo salverà l’Italia e la terrà saldamente agganciata all’ Europa. Un voto perso al PD rallenta questo possibile e urgente sbocco della crisi italiana. Walter Veltroni
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