10-07-2009
TRISTEZZA NUCLEARE. IL MONDO SCEGLIE LA GREEN ECONOMY L'ITALIA TORNA AL NUCLEARE DI 20 ANNI FA
Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente: "Con questa destra un salto indietro di 20 anni, si torna al nucleare insicuro e antieconomico". "Mentre il G8, malgrado le resistenze italiane, mette all'ordine del giorno l'innovazione energetica, la lotta ai cambiamenti climatici e la green economy, Berlusconi e Scajola fanno approvare dalla loro maggioranza un ddl sullo sviluppo e sull'energia che non solo non parla di energie rinnovabili e di efficienza energetica, ma come unica novità propone un salto all'indietro di 20 anni, con il ritorno al nucleare insicuro, antieconomico, inquinante che nessuno in Europa e negli Stati Uniti sceglie più". Lo dice Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente. "In questo provvedimento c'è tutto il paradosso del governo della destra - prosegue Roberto Della Seta - Il provvedimento del governo sullo sviluppo e l'energia che il Senato ha varato è nato vecchio e ora è addirittura decrepito. Mentre tutti i Paesi industrializzati vanno verso l'innovazione e le fonti rinnovabili, per Berlusconi e Scajola i problemi energetici dell'Italia si risolvono ricominciando a produrre energia nucleare tra 20 anni. Pura propaganda ideologica, aggravata dal fatto che i siti nucleari verranno scelti liberamente dalle imprese che li realizzeranno, alla faccia del federalismo potranno essere localizzati anche contro la volontà delle Regioni, e saranno di fatto militarizzati. Il costo della realizzazione di 4 centrali da 6400 megawatt sarà di 20/25 miliardi, mentre il contributo di questi impianti ai consumi di energia del paese sarà inferiore al 5 per cento. La verità - conclude Della Seta - è che questo disegno di legge nel nome del nucleare ignora del tutto i veri nodi da sciogliere per dare all'Italia una politica energetica rinnovata ed efficace: come incentivare l'efficienza energetica, come colmare il gap rispetto ai grandi Paesi europei sulle nuove rinnovabili, come spingere la ricerca sulle nuove tecnologie energetiche dal sequestro di CO2 all'idrogeno. Queste - conclude Della Seta - sono le strade del futuro energetico, indispensabili per combattere i cambiamenti climatici e anche per aiutare l’Italia ad uscire prima e meglio dalla crisi economica".
TRISTEZZA NUCLEARE. IL MONDO SCEGLIE LA GREEN ECONOMY L'ITALIA TORNA AL NUCLEARE DI 20 ANNI FA
Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente: "Con questa destra un salto indietro di 20 anni, si torna al nucleare insicuro e antieconomico". "Mentre il G8, malgrado le resistenze italiane, mette all'ordine del giorno l'innovazione energetica, la lotta ai cambiamenti climatici e la green economy, Berlusconi e Scajola fanno approvare dalla loro maggioranza un ddl sullo sviluppo e sull'energia che non solo non parla di energie rinnovabili e di efficienza energetica, ma come unica novità propone un salto all'indietro di 20 anni, con il ritorno al nucleare insicuro, antieconomico, inquinante che nessuno in Europa e negli Stati Uniti sceglie più". Lo dice Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente. "In questo provvedimento c'è tutto il paradosso del governo della destra - prosegue Roberto Della Seta - Il provvedimento del governo sullo sviluppo e l'energia che il Senato ha varato è nato vecchio e ora è addirittura decrepito. Mentre tutti i Paesi industrializzati vanno verso l'innovazione e le fonti rinnovabili, per Berlusconi e Scajola i problemi energetici dell'Italia si risolvono ricominciando a produrre energia nucleare tra 20 anni. Pura propaganda ideologica, aggravata dal fatto che i siti nucleari verranno scelti liberamente dalle imprese che li realizzeranno, alla faccia del federalismo potranno essere localizzati anche contro la volontà delle Regioni, e saranno di fatto militarizzati. Il costo della realizzazione di 4 centrali da 6400 megawatt sarà di 20/25 miliardi, mentre il contributo di questi impianti ai consumi di energia del paese sarà inferiore al 5 per cento. La verità - conclude Della Seta - è che questo disegno di legge nel nome del nucleare ignora del tutto i veri nodi da sciogliere per dare all'Italia una politica energetica rinnovata ed efficace: come incentivare l'efficienza energetica, come colmare il gap rispetto ai grandi Paesi europei sulle nuove rinnovabili, come spingere la ricerca sulle nuove tecnologie energetiche dal sequestro di CO2 all'idrogeno. Queste - conclude Della Seta - sono le strade del futuro energetico, indispensabili per combattere i cambiamenti climatici e anche per aiutare l’Italia ad uscire prima e meglio dalla crisi economica".
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