03-09-2009
AMBIENTE: UNA PRIORITA' PER IL PD E PER L'ITALIA
La politica ambientale, il ritorno al nucleare, lo sfruttamento eccessivo del suolo e l'emergenza rifiuti sono i stati i principali argomenti trattati questa sera a Parole Democratiche: Ambiente. GUARDA IL VIDEO DELL'INCONTRO. L'appuntamento condotto dal giornalista Rai, Dario La Ruffa ha visto la partecipazione tra gli altri di Ermete Realacci, responsabile Ambiente del Pd, Vasco Errani, governatore dell'Emilia Romagna e Luigi Angeletti segretario generale della Uil. Diverse visioni. Tutti i partecipanti all'incontro hanno evidenziato le profonde differenze di visioni e di importanza date all'ambiente tra i due schieramenti politici. Per Errani, “il centrodestra pensa ad utilizzare le risorse del mondo nella maniera più esasperata. L'ottica del centrosinistra, invece, considera l'ambiente come qualcosa di integrato alla vita e non separato: il cuore dello sviluppo di cui l'uomo ha bisogno”. “Il Pd è nato con la priorità dell'ambiente al centro del suo programma” ha ribadito Realacci. “Ciononostante - ha continuato – deve fare di più. Una vera sfida aperta è quella che si pone davanti a noi, il cui primo passo deve essere quello di parlarne di più. Per la destra, invece, l'ambiente non è una priorità. È refrattario all'evidenza. Basterebbe fare l'esempio che nessuno qualche anno fa poteva minimamente immaginare che la Fiat potesse venire a capo della Chrysler senza spendere un euro ma solo per la capacità di poter produrre vetture a basso impatto ecologico”. Nucleare.Berlusconi ha investito molto sulla necessità del ritorno dell'Italia al nucleare. Nessuna certezza ma ancora solo delle ipotesi per i costi molto alti non prevedibili e per il pensiero NIMBY (never in my back yard – mai nel mio giardino) che finora ha bloccato il suo ottimismo di facciata. Errani si è mostrato molto critico al ritorno al nucleare come soluzione unica al problema energetico. “ Finalmente dopo 25 anni di dibattito – ha dichiarato il governatore dell'Emilia Romagna – si sta portando a termine il processo dello smaltimento delle scorie nucleari della prima esperienza italiana. E il governo cosa fa? Compra tecnologia vecchia da Sarkozy e la vuole imporre al territorio, (cosa peraltro impossibile), mentre tutto il mondo parla di risorse alternative?” Diverso il ragionamento del segretario della Uil, Angeletti che si è dichiarato favorevole al nucleare per produrre soprattutto energia elettrica. “Le nuove energie alternative non sono sufficienti al fabbisogno dell'Italia e, soprattutto, non sono alternative! L'unica alternativa sono le centrali a carbone e i rigassificatori che hanno costi altissimi. Una forza politica che si dice di governo dovrebbe che non vuole i nucleare dovrebbe avere un programma che parli proprio di centrali a carbone e di rigassificatori”. “Il Pd – ha ribadito Realacci – non dice no a prescindere al nucleare. È favorevole al nucleare di quarta generazione che darà minori costi e maggiore sicurezza; non è certo favorevole a questo nucleare di tecnologia superata che il governo vuole imporre. Basta pensare aver vietato l'uso di lampadine a incandescenza ha portato ad un risparmio maggiore di quanto costa una centrale nucleare. Chi dice che il nucleare non costa, mente sapendo di mentire. Questa è la logica del governo che specula economicamente sul ritorno al nucleare. Il Pd sfida il governo a dirci dove vuole mettere le sue centrali e del perché ha fatto una legge che può imporre al territorio di avere una centrale atomica. Una centrale ha bisogno di tanta acqua, di una zona altamente stabile ed è una scelta poco popolare per l'opinione pubblica. I governatori regionali prendono tutti le distanze a partire da Formigoni che dopo aver dichiarato di essere favorevole al nucleare ha subito messo le mani avanti affermando che non si costruiranno centrali in Lombardia che di energia ne produce già troppa”. “La tecnologia che Berlusconi ha comprato dai francesi – ha aggiunto Realacci – è una bufala. È stata già rifilata alla Finlandia con il risultato di avere costi altissimi aumentati mano mano del 40% e tempi di realizzazione aumentati di 4 anni”. Dissesto ambientale. Si è ormai di fronte ad un eccessivo consumo del territorio. “Questo accade – ha dichiarato Realacci – per l'intensificarsi di speculazioni e di leggi sbagliate come, ad esempio, la Tremonti bis. I Comuni hanno subito una continua erosione delle entrate fiscali. L'unica imposta rimasta è quella relativa agli oneri di urbanizzazione che con il recupero legale non riesce a fare intascare risorse velocemente. Molti Comuni si vedono costretti a chiudere un occhio o a scegliere per la situazione peggiore per l'ambiente. La domanda che sono obbligati a fare è: chiudo un asilo o rovino il territorio?”. Anche Errani ha confermato le enormi difficoltà per il territorio di recuperare risorse economiche che sono state tagliate dal governo. “Solo con gli oneri di urbanizzazione non siamo in grado di governare il territorio. Serve davvero un federalismo fiscale ben fatto e non come quello proposto dal governo Berlusconi. Se non ci ricordiamo che i Comuni stanno alla canna del gas, il resto diventa solo demagogia”. Per Angeletti “è vero che i Comuni sono senza soldi ma è altrettanto vero che i costi di funzionamento sono altrettanto alti. Vorrei quale sindaco di un piccolo comune da 700 abitanti avrebbe il coraggio di dire ad un suo cittadino tu la casa non la puoi far! La soluzione che per sarebbe più giusta sarebbe quella di obbligare per legge ad aver servizi in comune tra i piccoli Comuni vicini tra loro. Così si eliminerebbero gli sprechi”. Rifiuti. Realacci ha voluto subito ricordare che “il problema è il frutto di una cattiva politica nella gestione dei rifiuti. Se in Italia il Nord va bene e il Sud no è una responsabilità di tutti. Per la costruzione del termovalorizzatore di Acerra, trasversalmente, tutti erano contro”. Angeletti ha invece puntato il dito contro la criminalità organizzata come la Camorra che per motivi di arricchimento specula molto sul sentimento NIMBY. “È fenomeno criminale ma non mischiamo la criminalità con la cattiva politica perché sarebbe micidiale” ha concluso il segretario generale della Uil. Errani ha voluto dare due im portanti chiavi di lettura per analizzare e risolvere il problema dei rifiuti. “La prima cosa su cui puntare è il risparmio attraverso ad un buon sistema di packaging (inteso come imballaggio della raccolta differenziata). Quindi investire sul recupero. È necessaria la chiusura del ciclo dei rifiuti perché sarebbe davvero una buffonata se la raccolta differenziata continuasse ad essere gettata in discarica. Esiste un buco legislativo nella regolamentazione dei rifiuti. Ad esempio, dove vanno i rifiuti speciali e/o pericolosi? Nessuno lo sa dire forse per salavare la coscienza del Nord che ha riempito il Sud d'Italia dei suoi rifiuti. Il Pd deve proporre una legge sulla tracciabilità dei rifiuti proprio per sconfiggere il mondo della criminalità che si arricchisce attorno a questo business”. GUARDA IL VIDEO DELL'INCONTRO

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