31-10-2009
DISOCCUPAZIONE RECORD NELLA UE. NAPOLITANO:"SERVONO INTERVENTI STRUTTURALI"
Il tonfo delle Borse europee segue anche la diffusione dei dati sulla disoccupazione record in Europa. In rapporto al dato di agosto, in settembre il numero dei disoccupati nell'Unione è cresciuto di 286 mila unità, di 184 mila nella zona Euro. Rispetto a un anno fa, invece, l'aumento è stato di 5,011 milioni nell'Ue e di 3,204 milioni nella zona dell'euro. Tra gli Stati membri, il tasso più basso di disoccupazione è quello registrato nei Paesi Bassi (3,6%) e in Austria (4,8%), mentre quello più alto è ancora quello della Lettonia (19,7%) e della Spagna (19,3%). Per l'Italia (che ha dati trimestrali) Eurostat riporta il dato a giugno pari al 7,4%. Su base annua, tutti i paesi Ue hanno visto un aumento della disoccupazione. Il tasso più basso di crescita è stato rilevato in Germania (dal 7,1% al 7,6%) e in Italia (dal 6,8% al 7,4% tra i due trimestri del 2008 e del 2009); i più significativi aumenti sono invece quelli di Lettonia (da 8,1% a 19,7%) e dell'Estonia (dal 4,1% al 13,3%). Per quanto riguarda i giovani, il tasso di disoccupazione di coloro che hanno meno di 25 anni, è stato in settembre del 20,1% nella zona dell'euro e del 20,2% nell'Unione europea. Un anno fa era stato invece rispettivamente del 15,7% e del 15,8%. Ancora ferma l'inflazione: nei sedici paesi dell'area dell'euro, secondo la stima flash di Eurostat, in ottobre il tasso si dovrebbe attestare a -0,1%. Il dato italiano però si discosta dalla media europea: secondo l'Istat, l'inflazione acquisita a ottobre sarebbe dello 0,7%, come a settembre. L'inflazione di fondo, senza energia, risulta in aumento tendenziale dell'1,3%, stabile come a settembre. Sul tema economico è intervenuto il capo dello stato Napolitano, in un messaggio ai giovani imprenditori riuniti a Capri: "Prospettive durature di ripresa sono legate specialmente in Italia alla capacità delle istituzioni di avviare riforme condivise atte a superare quelle debolezze". "Negli ultimi mesi, si stanno registrando i primi segnali di miglioramento della situazione economica mondiale - scrive il capo dello Stato - Restano le preoccupazioni per la lentezza e la fragilità della ripresa in atto, per i pesanti effetti negativi della crisi sui livelli occupazionali, che rischiano di perdurare nel tempo, e per le difficoltà strutturali specifiche del nostro Paese. Prospettive durature di ripresa sono quindi legate specialmente in Italia alla capacità delle istituzioni di avviare riforme condivise atte a superare quelle debolezze". "D'altro lato - prosegue Napolitano - è indispensabile che il sistema delle imprese sia in grado di cogliere con prontezza le opportunità derivanti dall'attuale miglioramento del quadro economico internazionale con una attenzione particolare alle prospettive di sviluppo che possono derivare anche per le piccole e medie imprese da un'intensificazione dei rapporti economici con i paesi del bacino del Mediterraneo". "In questa sfida - si conclude il messaggio del presidente della Repubblica - un compito insostituibile è affidato alle risorse organizzative e di iniziativa del sistema imprenditoriale, nell'ambito del quale i Giovani imprenditori di Confindustria, che ne costituiscono attiva e feconda espressione, sono chiamati a dare il proprio specifico contributo di capacità progettuale e di innovazione".
DISOCCUPAZIONE RECORD NELLA UE. NAPOLITANO:"SERVONO INTERVENTI STRUTTURALI"
Il tonfo delle Borse europee segue anche la diffusione dei dati sulla disoccupazione record in Europa. In rapporto al dato di agosto, in settembre il numero dei disoccupati nell'Unione è cresciuto di 286 mila unità, di 184 mila nella zona Euro. Rispetto a un anno fa, invece, l'aumento è stato di 5,011 milioni nell'Ue e di 3,204 milioni nella zona dell'euro. Tra gli Stati membri, il tasso più basso di disoccupazione è quello registrato nei Paesi Bassi (3,6%) e in Austria (4,8%), mentre quello più alto è ancora quello della Lettonia (19,7%) e della Spagna (19,3%). Per l'Italia (che ha dati trimestrali) Eurostat riporta il dato a giugno pari al 7,4%. Su base annua, tutti i paesi Ue hanno visto un aumento della disoccupazione. Il tasso più basso di crescita è stato rilevato in Germania (dal 7,1% al 7,6%) e in Italia (dal 6,8% al 7,4% tra i due trimestri del 2008 e del 2009); i più significativi aumenti sono invece quelli di Lettonia (da 8,1% a 19,7%) e dell'Estonia (dal 4,1% al 13,3%). Per quanto riguarda i giovani, il tasso di disoccupazione di coloro che hanno meno di 25 anni, è stato in settembre del 20,1% nella zona dell'euro e del 20,2% nell'Unione europea. Un anno fa era stato invece rispettivamente del 15,7% e del 15,8%. Ancora ferma l'inflazione: nei sedici paesi dell'area dell'euro, secondo la stima flash di Eurostat, in ottobre il tasso si dovrebbe attestare a -0,1%. Il dato italiano però si discosta dalla media europea: secondo l'Istat, l'inflazione acquisita a ottobre sarebbe dello 0,7%, come a settembre. L'inflazione di fondo, senza energia, risulta in aumento tendenziale dell'1,3%, stabile come a settembre. Sul tema economico è intervenuto il capo dello stato Napolitano, in un messaggio ai giovani imprenditori riuniti a Capri: "Prospettive durature di ripresa sono legate specialmente in Italia alla capacità delle istituzioni di avviare riforme condivise atte a superare quelle debolezze". "Negli ultimi mesi, si stanno registrando i primi segnali di miglioramento della situazione economica mondiale - scrive il capo dello Stato - Restano le preoccupazioni per la lentezza e la fragilità della ripresa in atto, per i pesanti effetti negativi della crisi sui livelli occupazionali, che rischiano di perdurare nel tempo, e per le difficoltà strutturali specifiche del nostro Paese. Prospettive durature di ripresa sono quindi legate specialmente in Italia alla capacità delle istituzioni di avviare riforme condivise atte a superare quelle debolezze". "D'altro lato - prosegue Napolitano - è indispensabile che il sistema delle imprese sia in grado di cogliere con prontezza le opportunità derivanti dall'attuale miglioramento del quadro economico internazionale con una attenzione particolare alle prospettive di sviluppo che possono derivare anche per le piccole e medie imprese da un'intensificazione dei rapporti economici con i paesi del bacino del Mediterraneo". "In questa sfida - si conclude il messaggio del presidente della Repubblica - un compito insostituibile è affidato alle risorse organizzative e di iniziativa del sistema imprenditoriale, nell'ambito del quale i Giovani imprenditori di Confindustria, che ne costituiscono attiva e feconda espressione, sono chiamati a dare il proprio specifico contributo di capacità progettuale e di innovazione".
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