01-08-2010
BERLUSCONI E IL PDL PRENDANO ATTO DELLA LORO CADUTA E LO DICANO IN PARLAMENTO
La crisi politica è formalmente aperta e non si tratta di un litigio tra i cofondatori del Pdl, ma della fine del quarto governo Berlusconi. Fin dalla serata di giovedì, quando il presidente del Consiglio ha cercato di dimissionare nel corso di una conferenza stampa il presidente della Camera che è tale anche per chi come noi non l'ha votato, il gruppo del Pd di Montecitorio con il capogruppo Franceschini e alla presenza del segretario Bersani, è in stato di allerta permanente sull'esplosione della maggioranza. Il Partito democratico ha chiamato Berlusconi in Parlamento perché non gestisca anche la crisi del suo governo in maniera privatistica e senza il rispetto di alcuna regola istituzionale. Per ottenere questo risultato è pronto a utilizzare ogni mezzo offerto dai regolamenti parlamentari. Ne ha discusso in un'assemblea fiume cominciata alle otto di venerdì, interrotta soltanto per formalizzare in aula la richiesta dell'intervento del presidente del Consiglio. Tutti i deputati e alcuni senatori democratici rappresentati dalla presidente Finocchiaro hanno constatato la situazione di disfacimento dell'esecutivo e la sua impossibilità di governare. Partendo dal rispetto delle regole democratiche, si sono detti disponibili a soluzioni che escludano Berlusconi e permettano di non travolgere il Paese e gli italiani tutti nella sua crisi e in pericolose derive.
BERLUSCONI E IL PDL PRENDANO ATTO DELLA LORO CADUTA E LO DICANO IN PARLAMENTO
La crisi politica è formalmente aperta e non si tratta di un litigio tra i cofondatori del Pdl, ma della fine del quarto governo Berlusconi. Fin dalla serata di giovedì, quando il presidente del Consiglio ha cercato di dimissionare nel corso di una conferenza stampa il presidente della Camera che è tale anche per chi come noi non l'ha votato, il gruppo del Pd di Montecitorio con il capogruppo Franceschini e alla presenza del segretario Bersani, è in stato di allerta permanente sull'esplosione della maggioranza. Il Partito democratico ha chiamato Berlusconi in Parlamento perché non gestisca anche la crisi del suo governo in maniera privatistica e senza il rispetto di alcuna regola istituzionale. Per ottenere questo risultato è pronto a utilizzare ogni mezzo offerto dai regolamenti parlamentari. Ne ha discusso in un'assemblea fiume cominciata alle otto di venerdì, interrotta soltanto per formalizzare in aula la richiesta dell'intervento del presidente del Consiglio. Tutti i deputati e alcuni senatori democratici rappresentati dalla presidente Finocchiaro hanno constatato la situazione di disfacimento dell'esecutivo e la sua impossibilità di governare. Partendo dal rispetto delle regole democratiche, si sono detti disponibili a soluzioni che escludano Berlusconi e permettano di non travolgere il Paese e gli italiani tutti nella sua crisi e in pericolose derive.
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