23-03-2011
Ex convento e carcere di San Domenico, il futuro è degli enti locali!!
Siglato il protocollo d’intesa fra Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune turrito Verso il primo esempio di federalismo demaniale, con passaggio di un bene dallo Stato alla comunità locale Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di San Gimignano uniscono le forze per riceverne dallo Stato, gratuitamente, l’intera proprietà del complesso dell’ex carcere di San Domenico. Con questo obiettivo, oggi, mercoledì 23 marzo i tre enti hanno firmato il protocollo d’intesa sulla struttura situata nel centro storico sangimignanese, siglando un atto propedeutico alla stipula dell’Accordo di Valorizzazione che conterrà il progetto di recupero e riuso dell’ ex convento e carcere, elaborato dal Comune e che sarà condiviso con il Ministero dei beni culturali e con l’Agenzia del Demanio. Con la firma del protocollo da parte dei tre enti, San Gimignano si candida a essere il primo ente in Italia ad attuare il federalismo demaniale, utilizzando il combinato disposto di due norme - l’articolo 112 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e l’articolo 5 del Decreto sul federalismo demaniale - per arrivare al passaggio gratuito del bene dallo Stato alla comunità locale. In particolare, l’articolo 112 del Codice dei beni culturali prevede che “lo Stato, le regioni e gli altri enti territoriali stipulano accordi per definire strategie e obiettivi comuni di valorizzazione, nonché per elaborare i conseguenti piani strategici di sviluppo culturale e i programmi relativamente ai beni di pertinenza pubblica”, mentre l’articolo 5 del Decreto sul federalismo demaniale prevede che, nell’ambito di specifici accordi di valorizzazione e dei conseguenti programmi e piani strategici di sviluppo culturale, definiti ai sensi dell’articolo 112 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, lo Stato provvede, entro un anno dall’entrata in vigore del decreto, al trasferimento non oneroso dei beni oggetto di accordo di valorizzazione alle regioni e agli enti territoriali”. I contenuti del protocollo. Il testo siglato prevede l’impegno di Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di San Gimignano ad acquisire dall’Agenzia del Demanio dello Stato, a titolo gratuito e in quote uguali, l’intera proprietà dell’ex convento e carcere di San Domenico e a investire nella valorizzazione della struttura utilizzando strumenti di finanziamento locali, regionali, nazionali e comunitari, eventuali risorse proprie e ulteriori finanziamenti privati. Una volta realizzati gli interventi di recupero, la gestione economica e la manutenzione ordinaria della struttura sarà a carico del Comune di San Gimignano, che si è dichiarato disponibile a divenire unico proprietario del bene nel caso in cui gli altri due enti sottoscrittori dovessero decidere la cessione in suo favore delle quote proprietarie. Il protocollo prevede anche la costituzione di un tavolo tecnico che avrà funzioni di proposta e di coordinamento nella definizione dell’Accordo di valorizzazione per il recupero e il riutilizzo dell’ex carcere. Il tavolo sarà coordinato dal Comune di San Gimignano, tramite il direttore generale, e vedrà la presenza, per la regione Toscana, del Dirigente del Settore valorizzazione del patrimonio culturale della Direzione generale Competitività del sistema regionale e sviluppo delle competenze, e del Dirigente del Settore sviluppo economico della Provincia di Siena. Cenni di storia. Del Complesso di San Domenico in San Gimignano si hanno notizie prima dell’anno 1000, come Castello di un Vescovo. Nel 1300 la struttura diventa Convento Domenicano, assumendo l’attuale assetto architettonico, e alla fine del 1700 viene adibito a carcere. Dal 1995 è vuoto e versa in stato di progressivo degrado. Il Comune di San Gimignano ne chiede la proprietà al Demanio dello Stato da circa 10 anni, per poter impostare un programma di recupero e di riuso, dal momento che il Complesso occupa l’8 per cento del centro storico di San Gimignano, uno dei 6 siti Unesco toscani. Le dichiarazioni. “Ancora una volta - ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana - la nostra regione dimostra di credere nel federalismo. In quello dei fatti e non delle chiacchiere. Siamo i primi in Italia ad attuare un accordo di federalismo demaniale e speriamo che questo sia solo il primo. In Toscana abbiamo altre situazioni simili e ci auguriamo di poter sottoscrivere accordi analoghi. Iniziative come questa raggiungono il successo grazie allo sforzo comune delle istituzioni e voglio ringraziare, in particolare, il sindaco Giacomo Bassi, che ha saputo presentare un progetto organico di recupero e riuso del San Domenico. Per San Gimignano è una data storica: il suo centro storico è considerato patrimonio culturale mondiale dell'Unesco e questo accordo permetterà di dare il via ad un progetto di recupero che investe ben l'8 per cento dell'intero centro storico”. “La firma del protocollo - ha detto Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena - rappresenta un passo in avanti concreto nel complesso percorso che la Regione Toscana, questa amministrazione e il Comune di San Gimignano hanno intrapreso per permettere alla città turrita di poter tornare a usufruire dell’ex Convento ed ex carcere di San Domenico, che oggi versa in stato di degrado. Attraverso questo atto sarà possibile costituire il tavolo tecnico che lavorerà sull’Accordo di valorizzazione e dare il via a un progetto di recupero e di riutilizzo della struttura che avrà ricadute sociali ed economiche sul territorio. Un sentito ringraziamento va al sindaco di San Gimignano, che si è impegnato fin dall’inizio per usufruire delle opportunità offerte dal decreto sul federalismo demaniale, per restituire alla comunità locale un luogo che ha avuto un ruolo molto importante nella storia della città”. “Per la prima volta nella storia millenaria dell’intero complesso - ha sottolineato Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano - siamo di fronte alla concreta possibilità che questa enorme struttura si apra alle esigenze della città, invece di rimanere un luogo chiuso come è stato quando era convento e, poi, carcere. Non solo. Con l’attuazione di questo progetto avremo la possibilità di salvare l’intero complesso dal degrado in cui oggi versa e il San Domenico diventerà un grande contenitore culturale e un ulteriore motore propulsore dell’economia turistica di San Gimignano e del territorio senese e toscano e, quindi, fonte di sviluppo e di occupazione per molte persone. Un’occasione che non possiamo farci sfuggire per il bene di tutta la comunità. Ora ci aspettano giorni di duro lavoro per arrivare all’appuntamento del 23 giugno, giorno di scadenza del Decreto, con le carte in regola per poter chiudere un’operazione che segnerà positivamente la storia di San Gimignano nei decenni a venire. Vorrei fin da ora ringraziare i Presidenti Rossi e Bezzini, l’assessore regionale Scaletti e tutti i loro più stretti collaboratori, per aver colto l’importanza di questa operazione, facendo sì che Regione e Provincia siano parte attiva del recupero e della rifunzionalizzazione del San Domenico. Da soli non ce l’avremmo mai fatta.”

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