03/01/2012
Un futuro da ricostruire insieme!
Cara democratica, caro democratico,
quello che ci apprestiamo a cominciare sarà un anno che ci riserverà ancora sfide difficili e importanti per il futuro nostro, dell’Italia e della nostra città, al quale dobbiamo guardare con determinazione e con fiducia. Il 2011, che ci lasciamo alle spalle, è stato un anno difficile, che ha visto l’acuirsi di una crisi internazionale che proprio in queste settimane sta mettendo a dura prova il nostro Paese, i suoi conti pubblici, le famiglie, il suo tessuto economico e industriale. Ma è stato anche l’anno di successi importanti per il Pd: la bella vittoria alle amministrative del 15 e 16 maggio con l’elezione di Franco Ceccuzzi a Sindaco di Siena assieme all’affermazione del Partito democratico come primo partito della città; il centrosinistra che torna a vincere in tante città italiane, a partire da Milano; la grande spinta popolare per il cambiamento, che ha aperto la strada per una nuova stagione politica italiana, manifestatosi nel voto amministrativo e in quello referendario. Poi la fine di un governo che da troppo tempo continuava pericolosamente a non affrontare la crisi, senza prendere iniziative di riforma e rimandando l’attuazione di quelle scelte necessarie a rimettere a posto i conti pubblici e a far uscire il Paese dallo stallo in cui era precipitato.
Il 2012 dovrà quindi essere l’anno in cui, di fronte alle grandi difficoltà che ci si presenteranno, l’Italia dimostri di avere le capacità di saper “cogliere le opportunità di questo importante tornante storico”, come ha giustamente richiamato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno. Un 2012, sempre citando il Presidente Napolitano, che non faccia rinunciare le giovani generazioni “al desiderio e alla speranza di nuovi e più importanti traguardi da raggiungere nel mondo segnato dalla globalizzazione”.
Ora è in sella un nuovo Governo, nato anche con il sostegno del Partito democratico, che ha anteposto l’interesse nazionale a quello di parte. Il Governo presieduto dal professor Monti ha varato il cosiddetto decreto ‘Salva Italia’. Un intervento necessario per riconquistare un qualche potere negoziale a Bruxelles, dopo la verticale caduta di credibilità del governo Berlusconi, ma soprattutto anche per contribuire a correggere quella rotta in cui l’Europa è stata portata con l’asse dei governo di Francia e Germania, la cui politica conservatrice ha solo appesantito la crisi di molti Stati e di tutto il continente.
Insomma: come ha detto Stefano Fassina, nostro responsabile economico nazionale, dopo l’approvazione della finanziaria in Senato, “il decreto ‘Salva Italia’ è necessario, certo non sufficiente, per provare a rivitalizzare nel ‘secolo asiatico’ la civiltà del lavoro e la democrazia delle classi medie nel vecchio continente”.
In Parlamento il Partito democratico sarà impegnato anche nel futuro a sostenere le iniziative che introducono maggiore equità nelle scelte del Governo. Dovremo continuare a lavorare per far passare quanto più possibile delle nostre proposte, e per correggere il tiro della manovra appena approvata, alla quale non abbiamo mancato di avanzare critiche e contro-proposte, interventi correttivi che, in parte, sono stati accolti dal nuovo esecutivo: a cominciare dalla garanzia dell’aumento delle pensioni più basse; l’aumento della franchigia per l’imposta sulla prima casa; il tetto alle retribuzioni dei manager pubblici; una imposizione aggiuntiva sui capitali scudati; un contributo aggiuntivo richiesto alle grandi rendite finanziarie e ai grandi patrimoni. Maggiore equità, dunque, perché una società nella quale – come ci ha ricordato la Banca d’Italia – il 10 per cento delle famiglie possiede il 45 per cento della ricchezza nazionale, mentre la metà delle famiglie ne detiene solo il 10 per cento, è una società inevitabilmente destinata al declino.
Sulla patrimoniale, che il Pd aveva chiesto con forza al nuovo Governo e che non è contenuta nel provvedimento di finanza pubblica, come ha detto il Segretario Nazionale Pd, Pierluigi Bersani la partita è ancora aperta. Una misura di prelievo sui grandissimi patrimoni (noi l’avevamo proposta al di sopra del 1.200.000 euro), peraltro presente in molti altri Paesi europei, così come negli Usa di Barack Obama, avrebbe contribuito a riequilibrare il peso sociale di una manovra che chiede ulteriori sacrifici ai soliti noti: famiglie, lavoratori e pensionati. Una manovra che, tuttavia, ha già operato una redistribuzione della ricchezza importante con il recupero dell’indicizzazione delle pensioni minime sino a 1.400 euro e l’aumento della detrazione Imu in base al carico familiare, che si vanno a sommare a nuovi strumenti di lotta all’evasione fiscale, alle tasse sui beni di lusso e ai buoni sulle operazioni finanziarie contenuti nel provvedimento.
Siamo rimasti sorpresi e delusi, lo ha giustamente sottolineato con chiarezza Bersani, dalle prime misure sulle liberalizzazioni, ambito sul quale ci aspettavamo dal Governo una maggiore decisione. Abbiamo rifiutato con fermezza il tentativo di riaprire il dibattito sull’articolo 18 e i licenziamenti facili. Il Paese ha bisogno di più lavoro, e lavoro stabile, soprattutto per i giovani. Non è certo consentendo licenziamenti più facili che si sostiene l’economia e l’occupazione. Siamo dunque soddisfatti delle parole del Ministro Fornero, che sembra aver accantonato l’ipotesi di mettere mano allo Statuto dei lavoratori, come precedentemente ventilato. Continueremo a vigilare nelle prossime settimane, quando il tema della riforma del mercato del lavoro tornerà ad affacciarsi sull’agenda del Governo, e a far sentire il “no” del Partito democratico a qualunque ipotesi di ulteriore contrazione e restringimento dei diritti dei lavoratori.
Occorre invece intervenire per creare nuova occupazione, in particolare per i giovani, e strumenti di sostegno al reddito, quindi ammortizzatori sociali. Da qui deve cominciare la cosiddetta “Fase 2” del Governo Monti – che proprio in questi giorni sta per essere varata -, destinando a questi ambiti di intervento - lavoro, pensioni, sostegno al reddito per far ripartire i consumi – tutte le risorse disponibili, a cominciare da quelle che saranno recuperate dall’intensificarsi della lotta all’evasione fiscale e alla corruzione (fenomeno criminale in crescita, come ha evidenziato il presidente della Corte dei Conti).
Qualcosa può essere fatto nell’immediato, noi lo abbiamo proposto al presidente Monti dopo averlo chiesto per anni, inascoltati, al precedente Governo, sbloccando i vincoli miopi al patto di stabilità per gli enti locali, consentendo l’avvio di opere pubbliche che potrebbero dare un significativo impulso all’occupazione e all’economia italiana, sia su grande scala che negli ambiti delle economie locali. Sempre sul fronte delle nostre proposte, bene l’impegno del Governo sulle frequenze tv, che in tutti i Paesi europei sono andate all’asta facendo incamerare miliardi di euro alle casse pubbliche. Le frequenze sono un bene che appartiene alla collettività e deve essere valorizzato al meglio, nell’interesse di tutti. Anche su questo fronte occorre procedere con chiarezza e decisione, senza ulteriori tentennamenti; così come chiediamo al Governo più coraggio nella lotta agli sprechi, nella promozione della trasparenza e della meritocrazia, nell’abolizione dei privilegi, dei doppi incarichi e di altri malcostumi italiani.
Nella nostra città, per il Pd di Siena, quella che si sta per aprire con il 2012 sarà una stagione politica intensa, all’insegna della partecipazione. Il partito si appresta a rilanciare i forum, sulla scorta dell’esperienza del 2010-2011 che ha accompagnato la candidatura a sindaco di Franco Ceccuzzi, e nel solco di iniziative di condivisione con la città, come quella che abbiamo promosso alcune settimane fa, in occasione dell’approvazione del bilancio comunale di previsione, con il sindaco di Siena che ha presentato le scelte compiute in una serie di incontri in tutti i quartieri. Il primo fra i forum che saranno presentati ufficialmente nelle prossime settimane è quello dedicato alla scuola pubblica, che coinvolgerà – almeno nelle nostre intenzioni – tutte le componenti del mondo scolastico e cittadino intorno a un tema cruciale, anche nella nostra città, che va affrontato e governato con soluzioni nuove, condivise e partecipate dal più alto numero possibile di cittadini. Poi lavoreremo a far conoscere una nuova stagione, anche nelle modalità ai forum già attivi, a partire da quello sulla cultura che sarà sicuramente, assieme agli altri, uno di luoghi ancora utili ad accompagnare le sfide che la città si appresta a intraprendere.
Molte sono le sfide impegnative che attendono il Comune di Siena e tutta la città: da quella per il lavoro e l’occupazione (è di pochi giorni fa l’attivazione dei tirocini retribuiti per giovani presso il comune di Siena) alle scelte epocali che riguarderanno le istituzioni più importanti della città, a cominciare dall’Università e dalla Fondazione Mps chiamate entrambe, pur con aspetti e su piani assai diversi, a compiere scelte di discontinuità netta rispetto al passato, seguendo le strade che il Sindaco proprio in queste settimane ha prospettato al consiglio comunale e alla città. Indirizzi che ci convincono e che riteniamo utili per compiere le scelte necessarie con una visione di lungo periodo.
Poi la sfida di Siena capitale europea della cultura, per la quale sono a lavoro da alcuni giorni il Comitato internazionale e quello locale. Una vera opportunità per ripensare complessivamente il nostro modello territoriale di crescita e sviluppo; i temi cruciali della vivibilità urbana, del traffico e della sicurezza (con l’amministrazione comunale impegnata nell’elaborazione del Piano del traffico e del nuovo Patto per la sicurezza); fino alla sfida quotidiana delle minori risorse a disposizione degli amministratori locali, chiamati a garantire servizi – in una situazione di grave crisi come quella che attraversiamo – sempre più essenziali per la vita di tantissime persone, anche nella nostra città.
Una partita, quella del 2012, di importanza cruciale per il futuro di Siena e dell’Italia, che il Pd ancora una volta ha scelto di giocare secondo le regole della partecipazione, del coinvolgimento dei cittadini, della condivisione delle scelte, della trasparenza e della comunicazione a tutto tondo, anche sulla scorta del nuovo stile di amministrazione inaugurato dal sindaco Ceccuzzi e dalla giunta comunale.
Una partita che il Pd non può giocare senza i propri iscritti, elettori, militanti e che ha bisogno, per essere vinta, del contributo di tutti voi, per contribuire a rinnovare la politica e ridurre il distacco oggi troppo pesante fra cittadini e istituzioni. Crediamo che questo possa essere uno dei modi migliori per rispondere al giusto auspicio del Presidente della Repubblica, nel suo messaggio di fine anno, quando ha richiamato l’esigenza che le forze politiche, in un rinnovato spirito di condivisione, operino per recuperare l’esigenza di “un salto di qualità della politica, essendone in gioco la dignità, la moralità, la capacità di offrire un riferimento e una guida.”
Da parte mia e da tutto il Partito democratico della città un sincero augurio per un 2012 felice e migliore.
Giulio Carli
Segretario comunale del Pd di Siena
Un futuro da ricostruire insieme!
Cara democratica, caro democratico,
quello che ci apprestiamo a cominciare sarà un anno che ci riserverà ancora sfide difficili e importanti per il futuro nostro, dell’Italia e della nostra città, al quale dobbiamo guardare con determinazione e con fiducia. Il 2011, che ci lasciamo alle spalle, è stato un anno difficile, che ha visto l’acuirsi di una crisi internazionale che proprio in queste settimane sta mettendo a dura prova il nostro Paese, i suoi conti pubblici, le famiglie, il suo tessuto economico e industriale. Ma è stato anche l’anno di successi importanti per il Pd: la bella vittoria alle amministrative del 15 e 16 maggio con l’elezione di Franco Ceccuzzi a Sindaco di Siena assieme all’affermazione del Partito democratico come primo partito della città; il centrosinistra che torna a vincere in tante città italiane, a partire da Milano; la grande spinta popolare per il cambiamento, che ha aperto la strada per una nuova stagione politica italiana, manifestatosi nel voto amministrativo e in quello referendario. Poi la fine di un governo che da troppo tempo continuava pericolosamente a non affrontare la crisi, senza prendere iniziative di riforma e rimandando l’attuazione di quelle scelte necessarie a rimettere a posto i conti pubblici e a far uscire il Paese dallo stallo in cui era precipitato.
Il 2012 dovrà quindi essere l’anno in cui, di fronte alle grandi difficoltà che ci si presenteranno, l’Italia dimostri di avere le capacità di saper “cogliere le opportunità di questo importante tornante storico”, come ha giustamente richiamato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno. Un 2012, sempre citando il Presidente Napolitano, che non faccia rinunciare le giovani generazioni “al desiderio e alla speranza di nuovi e più importanti traguardi da raggiungere nel mondo segnato dalla globalizzazione”.
Ora è in sella un nuovo Governo, nato anche con il sostegno del Partito democratico, che ha anteposto l’interesse nazionale a quello di parte. Il Governo presieduto dal professor Monti ha varato il cosiddetto decreto ‘Salva Italia’. Un intervento necessario per riconquistare un qualche potere negoziale a Bruxelles, dopo la verticale caduta di credibilità del governo Berlusconi, ma soprattutto anche per contribuire a correggere quella rotta in cui l’Europa è stata portata con l’asse dei governo di Francia e Germania, la cui politica conservatrice ha solo appesantito la crisi di molti Stati e di tutto il continente.
Insomma: come ha detto Stefano Fassina, nostro responsabile economico nazionale, dopo l’approvazione della finanziaria in Senato, “il decreto ‘Salva Italia’ è necessario, certo non sufficiente, per provare a rivitalizzare nel ‘secolo asiatico’ la civiltà del lavoro e la democrazia delle classi medie nel vecchio continente”.
In Parlamento il Partito democratico sarà impegnato anche nel futuro a sostenere le iniziative che introducono maggiore equità nelle scelte del Governo. Dovremo continuare a lavorare per far passare quanto più possibile delle nostre proposte, e per correggere il tiro della manovra appena approvata, alla quale non abbiamo mancato di avanzare critiche e contro-proposte, interventi correttivi che, in parte, sono stati accolti dal nuovo esecutivo: a cominciare dalla garanzia dell’aumento delle pensioni più basse; l’aumento della franchigia per l’imposta sulla prima casa; il tetto alle retribuzioni dei manager pubblici; una imposizione aggiuntiva sui capitali scudati; un contributo aggiuntivo richiesto alle grandi rendite finanziarie e ai grandi patrimoni. Maggiore equità, dunque, perché una società nella quale – come ci ha ricordato la Banca d’Italia – il 10 per cento delle famiglie possiede il 45 per cento della ricchezza nazionale, mentre la metà delle famiglie ne detiene solo il 10 per cento, è una società inevitabilmente destinata al declino.
Sulla patrimoniale, che il Pd aveva chiesto con forza al nuovo Governo e che non è contenuta nel provvedimento di finanza pubblica, come ha detto il Segretario Nazionale Pd, Pierluigi Bersani la partita è ancora aperta. Una misura di prelievo sui grandissimi patrimoni (noi l’avevamo proposta al di sopra del 1.200.000 euro), peraltro presente in molti altri Paesi europei, così come negli Usa di Barack Obama, avrebbe contribuito a riequilibrare il peso sociale di una manovra che chiede ulteriori sacrifici ai soliti noti: famiglie, lavoratori e pensionati. Una manovra che, tuttavia, ha già operato una redistribuzione della ricchezza importante con il recupero dell’indicizzazione delle pensioni minime sino a 1.400 euro e l’aumento della detrazione Imu in base al carico familiare, che si vanno a sommare a nuovi strumenti di lotta all’evasione fiscale, alle tasse sui beni di lusso e ai buoni sulle operazioni finanziarie contenuti nel provvedimento.
Siamo rimasti sorpresi e delusi, lo ha giustamente sottolineato con chiarezza Bersani, dalle prime misure sulle liberalizzazioni, ambito sul quale ci aspettavamo dal Governo una maggiore decisione. Abbiamo rifiutato con fermezza il tentativo di riaprire il dibattito sull’articolo 18 e i licenziamenti facili. Il Paese ha bisogno di più lavoro, e lavoro stabile, soprattutto per i giovani. Non è certo consentendo licenziamenti più facili che si sostiene l’economia e l’occupazione. Siamo dunque soddisfatti delle parole del Ministro Fornero, che sembra aver accantonato l’ipotesi di mettere mano allo Statuto dei lavoratori, come precedentemente ventilato. Continueremo a vigilare nelle prossime settimane, quando il tema della riforma del mercato del lavoro tornerà ad affacciarsi sull’agenda del Governo, e a far sentire il “no” del Partito democratico a qualunque ipotesi di ulteriore contrazione e restringimento dei diritti dei lavoratori.
Occorre invece intervenire per creare nuova occupazione, in particolare per i giovani, e strumenti di sostegno al reddito, quindi ammortizzatori sociali. Da qui deve cominciare la cosiddetta “Fase 2” del Governo Monti – che proprio in questi giorni sta per essere varata -, destinando a questi ambiti di intervento - lavoro, pensioni, sostegno al reddito per far ripartire i consumi – tutte le risorse disponibili, a cominciare da quelle che saranno recuperate dall’intensificarsi della lotta all’evasione fiscale e alla corruzione (fenomeno criminale in crescita, come ha evidenziato il presidente della Corte dei Conti).
Qualcosa può essere fatto nell’immediato, noi lo abbiamo proposto al presidente Monti dopo averlo chiesto per anni, inascoltati, al precedente Governo, sbloccando i vincoli miopi al patto di stabilità per gli enti locali, consentendo l’avvio di opere pubbliche che potrebbero dare un significativo impulso all’occupazione e all’economia italiana, sia su grande scala che negli ambiti delle economie locali. Sempre sul fronte delle nostre proposte, bene l’impegno del Governo sulle frequenze tv, che in tutti i Paesi europei sono andate all’asta facendo incamerare miliardi di euro alle casse pubbliche. Le frequenze sono un bene che appartiene alla collettività e deve essere valorizzato al meglio, nell’interesse di tutti. Anche su questo fronte occorre procedere con chiarezza e decisione, senza ulteriori tentennamenti; così come chiediamo al Governo più coraggio nella lotta agli sprechi, nella promozione della trasparenza e della meritocrazia, nell’abolizione dei privilegi, dei doppi incarichi e di altri malcostumi italiani.
Nella nostra città, per il Pd di Siena, quella che si sta per aprire con il 2012 sarà una stagione politica intensa, all’insegna della partecipazione. Il partito si appresta a rilanciare i forum, sulla scorta dell’esperienza del 2010-2011 che ha accompagnato la candidatura a sindaco di Franco Ceccuzzi, e nel solco di iniziative di condivisione con la città, come quella che abbiamo promosso alcune settimane fa, in occasione dell’approvazione del bilancio comunale di previsione, con il sindaco di Siena che ha presentato le scelte compiute in una serie di incontri in tutti i quartieri. Il primo fra i forum che saranno presentati ufficialmente nelle prossime settimane è quello dedicato alla scuola pubblica, che coinvolgerà – almeno nelle nostre intenzioni – tutte le componenti del mondo scolastico e cittadino intorno a un tema cruciale, anche nella nostra città, che va affrontato e governato con soluzioni nuove, condivise e partecipate dal più alto numero possibile di cittadini. Poi lavoreremo a far conoscere una nuova stagione, anche nelle modalità ai forum già attivi, a partire da quello sulla cultura che sarà sicuramente, assieme agli altri, uno di luoghi ancora utili ad accompagnare le sfide che la città si appresta a intraprendere.
Molte sono le sfide impegnative che attendono il Comune di Siena e tutta la città: da quella per il lavoro e l’occupazione (è di pochi giorni fa l’attivazione dei tirocini retribuiti per giovani presso il comune di Siena) alle scelte epocali che riguarderanno le istituzioni più importanti della città, a cominciare dall’Università e dalla Fondazione Mps chiamate entrambe, pur con aspetti e su piani assai diversi, a compiere scelte di discontinuità netta rispetto al passato, seguendo le strade che il Sindaco proprio in queste settimane ha prospettato al consiglio comunale e alla città. Indirizzi che ci convincono e che riteniamo utili per compiere le scelte necessarie con una visione di lungo periodo.
Poi la sfida di Siena capitale europea della cultura, per la quale sono a lavoro da alcuni giorni il Comitato internazionale e quello locale. Una vera opportunità per ripensare complessivamente il nostro modello territoriale di crescita e sviluppo; i temi cruciali della vivibilità urbana, del traffico e della sicurezza (con l’amministrazione comunale impegnata nell’elaborazione del Piano del traffico e del nuovo Patto per la sicurezza); fino alla sfida quotidiana delle minori risorse a disposizione degli amministratori locali, chiamati a garantire servizi – in una situazione di grave crisi come quella che attraversiamo – sempre più essenziali per la vita di tantissime persone, anche nella nostra città.
Una partita, quella del 2012, di importanza cruciale per il futuro di Siena e dell’Italia, che il Pd ancora una volta ha scelto di giocare secondo le regole della partecipazione, del coinvolgimento dei cittadini, della condivisione delle scelte, della trasparenza e della comunicazione a tutto tondo, anche sulla scorta del nuovo stile di amministrazione inaugurato dal sindaco Ceccuzzi e dalla giunta comunale.
Una partita che il Pd non può giocare senza i propri iscritti, elettori, militanti e che ha bisogno, per essere vinta, del contributo di tutti voi, per contribuire a rinnovare la politica e ridurre il distacco oggi troppo pesante fra cittadini e istituzioni. Crediamo che questo possa essere uno dei modi migliori per rispondere al giusto auspicio del Presidente della Repubblica, nel suo messaggio di fine anno, quando ha richiamato l’esigenza che le forze politiche, in un rinnovato spirito di condivisione, operino per recuperare l’esigenza di “un salto di qualità della politica, essendone in gioco la dignità, la moralità, la capacità di offrire un riferimento e una guida.”
Da parte mia e da tutto il Partito democratico della città un sincero augurio per un 2012 felice e migliore.
Giulio Carli
Segretario comunale del Pd di Siena
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